Adalberto nasce a Gorizia nel 1954, dove ha fatto per vent’anni l’assicuratore, ma s’è stancato e da allora ha reso il viaggio il suo lavoro; “ha sempre avuto la passione dei viaggi.. e questa passione l’ha portato in giro per il mondo…” dice, ed è proprio quello che fa, scrivendo libri e fotografando le genti.
Ha viaggiato nei modi più incredibili, portando a termine imprese impossibili, a bordo di una Renault 4, per esempio ha percorso più di 500.000 km, tra deserti, ghiacci e conquistando strade di tutti i continenti, riuscendo a raggiungere posti alla maggior parte delle persone inaccessibili. Ha attraversato diverse volte la Russia e messo piede in più di 70 paesi e in uno dei suoi viaggi ha anche conosciuto il pronipote di Rasputin.
Adalberto non è un turista, è un viaggiatore, che dimentica le comodità di casa per esplorare cose fuori dal comune, il solo bisogno è quello della libertà.
Tra le tante avventure delle quali si potrebbe parlare con Adalberto, particolare e degna di nota è il suo viaggio a Magadan, e del quale ha pubblicato un libro “Magadan, l’inferno Bianco”, viaggio che lo ha portato dall’Italia alla punta estrema della Russia.
Adalberto Buzzin soffre di un amore, un amore impossibile; è innamorato della Siberia, l’impossibile Siberia, irraggiungibile e inenarrabile, eppure lui l’ha conquistata, è riuscito a domarla…
In questo viaggio ha macinato più di 15.000 Km tra i ghiacci e il nulla russo, fino alla Siberia, attraverso strada delle ossa, territorio di gulag, sfiorando temperature impensabili, con picchi di -72C°.
Partì in un “caldo” giorno di febbraio, insieme a 5 amici, a bordo di due Kangoo Renault, prima tappa a Minsk, Bielorussia e subito dopo Mosca, da dove cominciò il vero viaggio.
La strada per Magadan era dura, il poco asfalto che si trovava era sempre sommerso da metri di neve oppure ghiacciato, le macchine si aggrappavano con fatica sulla neve fresca, rimanere fermi o bloccati era all’ordine del giorno.
Durante la strada si incontrano solo malinconici villaggi senza tempo, l’aiuto non sarebbe potuto arrivare da nessuna parte, eppure Magadan si avvicinava sempre più…
Gli inconvenienti, la scomodità, la paura e la fatica facevano parte del gioco,
-perchè è tutto maledettamente difficile e poi, egoisticamente parlando, non ci sono turisti, quindi devi confrontarti con l'ambiente puro e sano; logicamente c'è la curiosità del difficile e vedere posti, veramente, unici
-Che sensazione c’è stata all’arrivo?
-un'emozione mia tutta personale che custodisco gelosamente
-Come avete organizzato il viaggio?
-leggendo molto, se non impari qualcosa capirai poco, normale che dopo nascono in problemi durante il viaggio, ma la base culturale ci deve essere, oltre a leggere, studiare il persorso, prendere contatti, informarsi su tutto, capire le difficoltà per affrontarle meglio, cercare gli sponsor .....
-Che differenza c’è tra un viaggiatore
e un turista?
-il turista fa la vacanza e viaggia in gruppo, il viaggiatore si esprime con tutte le difficoltà e le supera, si confronta senza aiuti, ma deve fare affidamento solo alla sua forza, fantasia, fortuna, istinto e capacità .... sicurezza d'animo obbligatoria ..
-Perché viaggiare?
Un grandissimo ringraziamento ad Adalberto Buzzin per la collaborazione
-Perché viaggiare?
-ci sarebbero 1000 frasi, dette, ridette, sentire e risentite .... io dico solo: nessuna sfida, anche se poi la fai, ma solo capire i fatti ..
sempre, adesso non mi sbilancio, un'altra mia emozione che nascondo .. con estrema gelosia ...
-Come si inizia a viaggiare cosi? cosa si deve fare?
-sono passioni che hai dentro, fin da piccolo amavo leggere i racconti di marco polo o dei grandi esploratori, poi con gli anni tutto quello che avevo intorno mi era stretto, piatto e monotono e così ... a 18 anni ho deciso di attraversare l'africa, in solitario e in autostop ...
poi nn mi sono più fermato .........
Magadan, l'inferno bianco
l'imperdibile libro fotografico con la storia di Adalberto Buzzin raccontata tramite immagini, in più in allegato il dvd di 30 minuti.
Diponibile su richiesta
Un grandissimo ringraziamento ad Adalberto Buzzin per la collaborazione
Tutte le fotografie sono di proprietà di Adalberto Buzzin, e concesse esclusivamente per questo articolo.
Che ne diresti di leggere un altro articolo a caso del blog? Potresti trovarlo interessante!
Grande adalberto, ti ammiro moltissimo, complimenti! E complimenti anche al blog, di ispirazione e fatto molto bene! continuate cosi!
RispondiEliminabravo bravo Buzzin, grande storia la tua! continua cosi e non mollare
RispondiEliminaChe mito!
RispondiElimina