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Dall'8 al 14. Dalle vigne non si scrive.

Bene. Sono sopravvissuto a un'altra settimana. Sono al 14mo giorno. Quasi una settimana; siamo stati insieme fino all' VIII giorno del mio viaggio, quando ancora ero a Toulon.
Le novità di questi giorni? Sono già in Spagna dopo quasi 1000 Km in sella alla mia bici; ho dormito nelle vigne e in spiagge per nudisti; una famiglia marocchina mi ha invitato a cena sulla spiaggia, mi ha regalato dei datteri e mi ha donato dei soldi per il viaggio. Da domani inizia una corsa contro il tempo:  devo percorrere in 12 giorni i 1150Km che mi separano da Gibilterra; scopriremo insieme i motivi di questo mio folle gesto.
Ma andiamo con ordine.


Giorno 8.
Non avevo accennato alla coppia di fidanzati brasiliani che mi hanno invitato a pranzare con loro. Ecco una foto.
Quando non hai la possibilità di pranzare, il viaggio rimedia subito, facendo apparire due cicloviaggiatori cucinanti sulla tua strada.

Giorno 9.
La mattina del giorno dopo l'ultimo post inizia molto bene. Vengo inviato a fare colazione in una mandria di ragazzini in gita. Molto simpatici. Tra l'altro il tizio che dirigeva la colonia era algerino. Sto ricevendo molta ospitalità e varie gentilezze dalla gente del Nord Africa; sono sempre più convinto che questo viaggio, da Tangeri in poi, sarà unico. Rimpiango di già il fatto di non essere passato dalla Tunisia e dall'Algeria. Non sarebbe stato poi troppo pericoloso.
Dopo colazione mi rimetto sulla sella. Per tutta la mattina pedalo contentissimo, senza alcun motivo preciso. Avevo solo voglia di cantare, pedalare e abbracciare la gente. Quest'ultima è però la sola cosa che non ho fatto.
Pedalo tutto il resto della giornata fino a un posto non ben identificato dopo Marsiglia, per un totale di 120Km.

Giorno 10. Chino sul manubrio.
Pedalo per tutta la giornata percorrendo circa 130 Km, sono riuscito a farlo solo grazie al vento a favore.
Sono già dopo Montpellier, in un posto che si chiama Sète.
Arrivo di sera stanchissimo e mi sistemo sulla spiaggia lungo un istmo. Avevo solo voglia di fare una doccia e di riposare un po', solo che la tangente per l'unico campeggio nelle vicinanze era di 40€. 40€ per dormire comunque per terra.
Stanco, inizio a cercare un posto tranquillo dove potermi accasciare: preferisco essere derubato per strada controvoglia piuttosto che farmi derubare di mia spontanea volontà, quello si che sarebbe stupido.
Mi accorgo che c'è un bel vigneto proprio accanto alla spiaggia. Decido di cenare sul mare e di andare a cercare un posticino nella vigna dopo il tramonto.
Ceno con una scatola di lenticchie fredde, un cold-dog, e 2 baguette. Mentre passeggio per i fatti miei sulla lunga spiaggia bianca, in attesa che gli ultimi raggi di sole si nascondano dietro l'istmo, un signore mi fa un gesto. Mi chiede di andare da lui. Poi mi accoglie con un paio di fette di pizza. Poco male, di solito ceno due o tre volte e dopo una giornata intera a faticare non mi può fare che bene.
Parlando di scopre che sono marocchini; ridono quando dico loro le poche cose che so in arabo, e ridono anche quando dico loro che sono diretto a Dakla, nel profondo sud del Marocco, a pochi passi dal tropico del Cancro e al confine con la Mauritania.
Prima di andare mi regalano dei datteri e il signore mi mette in tasca una banconota che io accetto dopo qualche complimento.
Alla fine mi sistemo sulla spiaggia, sembra abbastanza tranquilla, lontana chilometri dal resto del mondo. Dormirò un'altra volta nel vigneto, per ora mi godo le stelle dalla spiaggia.
Da qui si vedono anche i Pirenei; chiudo gli occhi.

Giorno 11.  Da Montpellier a Perpignan.
Questi giorni sembrano tutti uguali. Sto sempre sulla bici e questo non mi piace. Il problema è che non ho voglia di fare altro.
Se c'è una bellissima spiaggia io non ho voglia di scendere e di bagnarmi; c'è un supermercato e anche se ho sete e fame non mi fermo. Non ho neanche voglia di pedalare ma pedalo lo stesso.
Sono entrato in un vortice di fatica e apatia. Più fatico più non posso fare a meno di faticare. Ho solo bisogno di arrivare a Barcellona per riposarmi. dovrei arrivare dopodomani se tutto va bene.
Di sera mi sistemo in un vigneto, finalmente. Passo una nottata abbastanza tranquilla eccetto un litigio con un grosso cane che mi ringhiava da fuori la tenda. Lontano da tutti perso nelle campagne. Lontano da gli occhi immerso in un cuore. Non c'è posto più tranquillo e forse più sicuro -cani a parte.


Giorno 12. Francia? Orevuarr.


 Ed è così che lascio la Francia, paese che ho visitato almeno una quindicina di volte in tutta la mia vita. Paese che conosco bene ma non abbastanza. Ma adesso non ho tempo, devo concentrarmi su altro.
Ricordo da bambino le dune di Pilat, il furto del mio primo lettore CD a Parigi sotto la Torre Eiffel, le Moint Saint Michel e molto altro, un posto carino la Francia.
E solo ora ho imparato il francese. Beh, lo parlo come si dovrebbe ma ho capito come funziona e da adesso non mi ferma più nessuno. In realtà mi piace collezionare cose: chilometri, cicatrici, racconti, lingue.
Sicuramente vi starete chiedendo come mai c'è una fetta di salame a rappresentare la mia uscita dalla Francia. Il motivo è il seguente:
Il sud della Francia -come tutti posti pullulanti di turisti, sono cari da impazzire. Odio il turismo di massa per questo. In realtà odio tante cose, potrei fare un lungo elenco:
-troppo caldo
-troppo freddo
-vento
-salite
-sudore
-appiccicume
-rumore continuo
-rumore alternato
-brusio
-la gente che dice cose stupide quando parla vicino a sconosciuti sul tram
-la gente che parla troppo forte
-le mamme che hanno troppa ansia per i loro figli e tormentano le loro anime
-la gente grassa (che lo è perché ha una vita sedentaria)
-chi parla solo di calcio
-mancanza di igloo nelle piazze di Torino quando nevica
-il sole troppo forte
-il computer quando è caldo
-i programmi che si bloccano
-windows
-la maggior parte dei francesi con la puzza sotto il naso
-molte persone della mia generazione -e non solo
-la gente che ha due mani sinistre
-Eros Ramazzotti
-le grandi città
-Gli automobilisti che prima di un semaforo ti superano e poi si accostano a destra e tu devi frenare con loro
-la gente fissata con le bici
-chi dice di aver viaggiato ed è stato in discoteca a Ibiza
-chi non si abbandona ai piaceri
-quando si rompe la linguetta delle scatolette
-quando ti cade una monetina e non riesci a raccoglierla
-quando accade lo stesso con un piccolo foglio di carta
-quando la gente ti fissa per strada
-quando la gente ti fissa per strada perché tu li fissi
-la gente che spinge per entrare nel bus pensando che lo stesso parta con loro tra le portiere
-la gente che sul marciapiede ti viene addosso
-la maggior parte della gente del mondo
-i vegetariani che si comportano come testimoni del vegetarianesimo
-la gente che si affida troppo alla chiesa
-le luci al neon blu che non si riescono a decifrare
-la gente che non ti guarda quando parli
-la gente che non ti ascolta quando parli
-la gente che non si ascolta quando parla
-la gente che non sorride
-il sistema scolastico
-il sistema giudiziario
-il sistema solare
- la mancanza di terre da scoprire
-l'assenza di Lucio Dalla
-la correzione automatica dell'iphone
-i giornali e i quotidiani che danno notizie imprecise, errate e inutili
-i blog e i blogger
- i videoblog e i videoblogger
-me stesso
-stilare elenchi e liste
Torniamo quindi alla fetta di salame e alla Francia.
Dicevo di odiare il turismo di massa, fenomeno che nel sud della Francia è molto visibile. Il motivo è semplice: in posti così i prezzi lievitano fino alle stelle, la gente diventa scorbutica, prepotente, disinteressata e a molti puzzano le ascelle. Se avete seguito il mio percorso, in precedenza ho scritto che alcuni hanno avuto il coraggio di chiedermi 40€ per dormire per terra in un campeggio; la frutta più stupida (come le mele) può costare fino a 5€ al chilo (per non parlare dei fichi o dell'uva (che per inciso io, da siciliano, mangio gratis dagli alberi).
E finalmente arriviamo alla sopra citata -e mostrata- fetta di salame.
Quella che avete visto sopra, è una delle 15 fette di salame presenti in una confezione da 2.35€. Vuol dire che (2,35/15) una fetta costa più di 15 centesimi. Ne ho voluto parlare perché mi ha molto interessato la sua trasparenza in controluce.
Lascio la Francia dopo 12 giorni in sella alla bici e non ci ritorno più, mi ha sporcato, stancato e a volte innervosito. Ho già tutti i vestiti sudici e strappati.
La colpa di tutto questo non è della Francia, non è di nessuno, e va bene così.
Supero i Pirenei da Cerber: un posto maledetto. Continue salite e discese sotto un sole a 40C.
Arrivo in un posto che non conosco, più stanco e più sporco di prima. Pianto la tenda e dormo. Domani posso considerare archiviata la prima parte del viaggio. 1000 Km di allenamento. Il vero viaggio inizierà fra altri 1500Km, e lì si che saranno schiamazzi.

Giorno 13 e 14
Arrivo a Barcellona che è sera. Vengo accolto da Vanesa, una chica che he conocido en el Camino de Santiago. Finalmente a casa, una boccata d'aria.
Di sera facciamo solo un giro. Oggi non so che faremo, sistemerò delle cose che ho da fare da un po' di tempo. E poi andremo con Estela a girare qualche video per Barcellona.
Da domani inizierà il lungo se stancante percorso.
Devo essere a Tangeri, a circa 1200Km da qui entro il 5 Agosto, in 13 giorni. Ho un appuntamento lì con una serie di persone; ne parlerò più avanti.
Intanto, vi piace il viaggio? Se avete pareri, consigli, richieste, lasciate un commento sotto!


















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