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Il mio arrivo in Marocco. Incontro col Console.


2100Km lungo le coste francesi e spagnole. A volte il caldo era mortale, altre volte ad essere mortale era la noia, ma non posso dire che non è stato sempre bello. Nelle piane di Sevilla si arrivava con facilità a 44C°. L'africa si sentiva vicina.
Alla fine sono anche arrivato.
A Tangeri, ad accogliermi in terra marocchina mi aspettava il Console onorario italiano Cav. Ginelli, informato del mio arrivo dall'Ambasciata italiana in Marocco.
Da Tangeri  poi, altri 2000 Km in sella alla bici, giù verso sud, ma prima un piccolo break, giusto a metà del mio viaggio.

Dopo il benvenuto da parte del Console e un veloce giro in città, la cena e l'accoglienza nella Casa d'Italia.
Visto che il mio arrivo in città - e in Marocco- è stato in contemporanea all'arrivo del resto della mia famiglia, siamo stati invitati tutti a cena, la famiglia al completo.
Il palazzo nel quale siamo stati ospitati, che è sede del Consolato, ha più di 100 anni ed il Console sta cercando personalmente di preservarne l'integrità dal degrado del tempo. Un duro lavoro visto che non sono stati più elargiti i fondi per la preservazione dei patrimoni culturali all'estero. Il Console quindi se ne prende cura attraverso la promozione di attività culturali e artistiche.
Il palazzo non è sempre aperto al pubblico e il Console ci mostra personalmente la struttura.
Il posto è affascinante: c'è all'interno un bellissimo giardino con una enorme fontana, incorniciato da un colonnato infinito in stile moresco. Il palazzo infatti era stato commissionato dall'ex Sultano Moulay Hafid e poi, negli anni 20, è stato acquistato dallo stato italiano.
Fino agli anni 80 è stato un complesso scolastico: elementari, medie e superiori; un ospedale e una chiesa. Poi però la diminuzione della comunità italiana ha portato al decremento delle attività.
I saloni all'interno sono decorati con dei mosaici unici, delle porte e parquet centenari, pavimenti e camini in marmo di Carrara; perfino il soffitto in legno è lavorato. E il tutto è illuminato da bellissimi lampadari.
Se la mia scuola fosse stata così a quest'ora sarei un bravo ragazzo; quando andavo a scuola io l'unico ornamento erano le scritte che facevamo io, i miei compagni e i nostri predecessori sulle pareti.
La struttura ospita anche gli uffici, la segreteria e un ristorante dove abbiamo gustato un'ottima cena e chiacchierato col Console.
Un incontro interessante in un posto che se non fosse stato per questa mia iniziativa non avrei mai visto. Una piccola perla italiana nel Nord Africa e punto di riferimento per tutti gli italiani in Marocco; un vanto per l'Italia.
Il Marocco -ormai è chiaro dove sono, per quel che mi è stato detto, si prospetta ricco di incontri interessanti e di cose stupefacenti a cui assistere, allora... allora vediamo che succede ora che inizia il vero viaggio.

                                                                





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