Questo viaggio mi è costato tanto.
Mi è costato tanto in termini di fatica di volte stress, al di là di tutte le cose eccezionali che mi sono capitate.
A volte mi chiedevo perché io mi fossi portato 10Kg di attrezzatura video. Non trovavo alcuna risposta valida, soprattutto perché non soltanto era il peso a dare fastidio ma l'ingombro e la fragilità degli strumenti. Prima di andare in giro per le medine mi toccava, in ordine:
aprire lo zaino, tirar fuori videocamera, lo stabilizzatore, il microfono, le ottiche e occasionalmente il treppiedi. Poi organizzare il tutto e andare in giro con in mano uno strumento di 4Kg e il resto del peso all'interno dello zaino.
Oltre allo fatica fisica e mentale di dover pensare a tutta questa roba (senza parlare del fatto che per la maggior parte del tempo c'era una temperatura di 45C°), dovevo pensare alle scene da filmare, alle inquadrature, alla luce, alla batteria e alla memoria.
Ultimo, e non ultimo punto, il fatto che la gente per le medine è così presa dai prodotti in vendita che ti viene addosso, ti schizza con l'acqua. E poi c'è la polvere.
Non sarebbe bello invece andar in giro con solo una fotocamera compatta e fregarsene di tutto?
Si, sarebbe senz'altro meglio, ma credere di poter continuare (grazie all'impegno nel fare i video) a girare dei video in giro per il mondo, fotografare e raccontare delle storie che più o meno possano suonare interessanti è una spinta abbastanza forte.
C'è anche da dire che, al di la del fatto che mi piace montare, credo sarà piacevole fra qualche anno riguardare i lavori in una maniera un po' diversa dal solito. Mi piace che alla gente piacciano i video che faccio e mi rassicura il fatto che i miei video, come è stato per Turin-Iceland mi diano credito per poter dar vita ad altri lavori: quest'anno ho diretto e scritto, tra gli altri video, la campagna "Beato chi la fa. Bene" della Provincia.
Dopo due mesi di pedalare, di girare video e di faticare, si raccolgono circa 100Gb di materiale per poter poi dar vita a un documentario e a una serie di video da presentare su internet, a festival e incontri . E solo la soddisfazione di veder nascere un Turin-Sahara ripagherà tutti gli sforzi.
Poi un bel giorno il PC smette di funzionare, così, di punto in bianco, e rischi di perdere tutto il lavoro svolto. E non puoi nemmeno cercare un modo di aggiustarlo perché sei in mezzo alle pianure di Essaouira e non hai né cacciaviti per tirar fuori l'hard disk, né un secondo pc dove trasferire i file né si trova in vendita un hard disk -figuriamoci.
Ma perché vi racconto dei miei guai e della fatica che ci vogliono per fare un video come quello che avete visto l'anno scorso e come gli altri che ho girato? Perché dovevo trovare una giustificazione al fatto di non aver scritto niente per giorni interi.
Alla fine in qualche modo, dopo notti insonne si riesce a raggirare il problema con una serie di escamotage. Ti trovi quindi ad avere tante cose da fare, da dire e da mostrare per cui... il viaggio durerà ancora un po' anche se io sono di ritorno, ma di questo e di quello che è successo in questi giorni ne parlerò più avanti...
Nel frattempo avete dato un'occhiata alla pagina di produzioni dal basso per aiutarmi nella realizzazione del docuracconto?
Mi è costato tanto in termini di fatica di volte stress, al di là di tutte le cose eccezionali che mi sono capitate.
A volte mi chiedevo perché io mi fossi portato 10Kg di attrezzatura video. Non trovavo alcuna risposta valida, soprattutto perché non soltanto era il peso a dare fastidio ma l'ingombro e la fragilità degli strumenti. Prima di andare in giro per le medine mi toccava, in ordine:
aprire lo zaino, tirar fuori videocamera, lo stabilizzatore, il microfono, le ottiche e occasionalmente il treppiedi. Poi organizzare il tutto e andare in giro con in mano uno strumento di 4Kg e il resto del peso all'interno dello zaino.
Oltre allo fatica fisica e mentale di dover pensare a tutta questa roba (senza parlare del fatto che per la maggior parte del tempo c'era una temperatura di 45C°), dovevo pensare alle scene da filmare, alle inquadrature, alla luce, alla batteria e alla memoria.
Ultimo, e non ultimo punto, il fatto che la gente per le medine è così presa dai prodotti in vendita che ti viene addosso, ti schizza con l'acqua. E poi c'è la polvere.
Non sarebbe bello invece andar in giro con solo una fotocamera compatta e fregarsene di tutto?
Si, sarebbe senz'altro meglio, ma credere di poter continuare (grazie all'impegno nel fare i video) a girare dei video in giro per il mondo, fotografare e raccontare delle storie che più o meno possano suonare interessanti è una spinta abbastanza forte.
C'è anche da dire che, al di la del fatto che mi piace montare, credo sarà piacevole fra qualche anno riguardare i lavori in una maniera un po' diversa dal solito. Mi piace che alla gente piacciano i video che faccio e mi rassicura il fatto che i miei video, come è stato per Turin-Iceland mi diano credito per poter dar vita ad altri lavori: quest'anno ho diretto e scritto, tra gli altri video, la campagna "Beato chi la fa. Bene" della Provincia.
Dopo due mesi di pedalare, di girare video e di faticare, si raccolgono circa 100Gb di materiale per poter poi dar vita a un documentario e a una serie di video da presentare su internet, a festival e incontri . E solo la soddisfazione di veder nascere un Turin-Sahara ripagherà tutti gli sforzi.
Poi un bel giorno il PC smette di funzionare, così, di punto in bianco, e rischi di perdere tutto il lavoro svolto. E non puoi nemmeno cercare un modo di aggiustarlo perché sei in mezzo alle pianure di Essaouira e non hai né cacciaviti per tirar fuori l'hard disk, né un secondo pc dove trasferire i file né si trova in vendita un hard disk -figuriamoci.
Ma perché vi racconto dei miei guai e della fatica che ci vogliono per fare un video come quello che avete visto l'anno scorso e come gli altri che ho girato? Perché dovevo trovare una giustificazione al fatto di non aver scritto niente per giorni interi.
Alla fine in qualche modo, dopo notti insonne si riesce a raggirare il problema con una serie di escamotage. Ti trovi quindi ad avere tante cose da fare, da dire e da mostrare per cui... il viaggio durerà ancora un po' anche se io sono di ritorno, ma di questo e di quello che è successo in questi giorni ne parlerò più avanti...
Nel frattempo avete dato un'occhiata alla pagina di produzioni dal basso per aiutarmi nella realizzazione del docuracconto?